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Chi combatte una battaglia è un essere umano che decide di affrontare la peggiore delle circostanze, nel miglior modo possibile.
In questa battaglia il tempo diventa uno degli alleati, o dei nemici, più importanti. La misurazione e la percezione di esso cambiano così come cambia la memoria del passato e l’idea di un futuro.

Ecco che il tempo si ferma, accelera, sussulta, non basta!

È un percorso che tocca il corpo ma anche lo spirito, fatto di un nuovo ritmo, di un’entità che si misura nuovamente e fatto infine di una scelta: affrontare quel senso di vertigine dato da un nuovo orizzonte di vita e da un presente ordinario, improvvisamente straordinario.

In questa battaglia l’identità originaria persiste? Un’anima il cui corpo cambia in seguito agli eventi, rimane se stessa?

Questi quesiti sono diventati la base su cui costruire una ricerca fotografica che racconti la straordinarietà di persone che si sono trovate improvvisamente a dover combattere per sopravvivere al cancro.

Oggi ad una donna su 10 viene diagnosticato il cancro e questa proporzione cresce velocemente, così come diventa sempre più ampia la forbice di età che si è allargata fino a comprendere ragazze di 18 anni fino a signore oltre gli 80.
È una sofferenza che non riguarda solo il malato, ma anche i familiari che si prendono cura di lui e la società tutta, infatti oltre a essere un problema di carattere sanitario, questa è diventata anche una questione sociale e culturale del nostro tempo.

Il progetto è nato per volere di una associazione no-profit dal nome “I colori della vita” la quale si adopera per offrire servizi a supporto dei malati oncologici.

La maggior parte dei pazienti che si sono prestati a questo progetto sono state donne, le quali hanno reagito in modo soggettivo a questo evento traumatico della loro vita, secondo le proprie personali attitudini, interessi, livello culturale ed età. Dicono che hanno deciso di partecipare al progetto per la sciare una traccia del loro percorso e perché sperano che la loro forza e determinazione sia di esempio e ispirazione per i pazienti che saranno.

BIO

Nata a Pescara nel 1985.

Graphic designer free lance, fotografa e docente di Grafica Pubblicitaria e Psicologia del colore.

La fotografia ha da sempre accompagnato la sua vita diventando anche uno strumento di lavoro, ma solo da pochi anni ha acquisito un ruolo fondamentale in una ricerca visuale personale. La macchina fotografica diventa un mezzo per trovare una voce, la propria, un’identità, una forma di esplorazione di un mondo interiore che vive di luci, segni e colori.

I suoi progetti fotografici hanno trovato spazio fra mostre collettive realizzate negli ultimi due anni ed una personale per il Lumen Fest 2019, tra gli eventi più noti: Funzilla 2018; Savignano Sifest 2018 – Stand del Circuito Off con Salotti Fotografici; l’editoriale “Giorni Sospesi” By Yogurt Editions.

Tra il 2018 e il 2019 ha seguito un Master sul progetto fotografico con il docente di fotografia Michele Palazzi.