Da piccolo si innamora della fotografia grazie al padre, altrettanto appassionato.
Oltre al semplice scatto, la curiosità lo spinge a sperimentare da subito le tecniche di sviluppo e stampa in bianco e nero. Usa pellicole Polaroid e le tecniche di trasferimento di emulsione.
Con l’avvento del digitale combina il negativo analogico con l’elaborazione grafica.
Tiene corsi base per apprendere in maniera semplice e facile le tecniche digitali di ripresa e post-produzione dell’immagine.
Grazie a una spiccata capacità manuale nel 2008 inizia a costruire macchine fotografiche per soddisfare la sua esigenza personale di rappresentare l’essenza dell’immagine.
Dapprima costruisce macchine a “foro stenopeico” per sperimentare prospettive estreme e tempi lunghi di esposizione. Le immagini così ottenute riportano indietro il tempo e permettono di focalizzare maggiormente l’attenzione. La larga prospettiva del “foro” mette al centro dello sguardo molti dettagli altrimenti secondari, quasi a far entrare nella scena l’osservatore. L’attimo di apertura del “foro” è solo un piccolo momento di una sequenza di azioni preparatorie testimoniate dalla qualità del risultato finale: un quadro in prospettiva ampia che cattura i dettagli.
In seguito sviluppa un interesse nella costruzione di apparecchi più grandi per l’uso di pellicole 10*12, 13*18, 20*25. Il grande formato impone un’azione più meditativa per lo scatto.
Oltre la fotografia si occupa di piccole produzioni artistiche di oggetti in vari materiali, lampade elettriche e candele installazioni per creare atmosfere intime e sugestivie.

Varie
Tiene corsi base di fotografia e seminari di fotografia stenopeica.
Pubblicazione di mini books autoprodotti: Piangipane Monuments, Vigna, Patriarchi, Ali, Sintesi