Sea Inside me – Martine Dawson e Clarisse Guichard

Duo di artiste fotografe, manipoliamo volentieri le immagini con montaggi, editing e diverse forme di edizioni, tavole, libri, fanzine, mostre. Utilizzando più spesso supporti modesti e formati facili da trasportare, la nostra ricerca si orienta sulla relazione con il proprio corpo, in una specie di auto-finzione a due voci che si confondono e si rispondono a vicenda. Attraverso il nostro lavoro vogliamo creare un nuovo modo di rappresentare il desiderio e la sessualità al fine di riappropriarci pienamente della maniera in cui l’intimità, e in particolare quella del corpo femminile, è raccontata attraverso le immagini.

“Sea inside me” è un fanzine pubblicato nel 2019.

Archipels IDF – Clarisse

                 “Le bonheur sera décidé dans les bureaux d’études” (La felicità sarà decisa negli uffici) e “de plus en plus, la publicité prévaut contre la réalité” (sempre di più, la publicità prevale sulla realtà). Queste frasi pronunciate dalla voce off del film di Maurice Pialat L’amour existe (1961) trovano la loro risonanza oggi nelle pubblicità e le presentazioni di certe città, in quelle che riguardano la costruzione della metropolitana del Grand Paris Express che prevede l’estensione e la creazione di sei linee che saranno messe in marcia tra il 2023 e il 2030.

Archipels” è un progetto sulla regione Ile-de-France, pubblicato sotto format di 5 giornali tra 2015 e 2019.

 

Bio

Nata in Francia nel 1986, Clarisse segue diversi corsi di formazione in cinema, fotografia e arte contemporanea tra Parigi e Roma. Il suo lavoro ruota attorno alla rappresentazione narrativa tra finzione e documentario, alla ricerca di un realismo poetico. Lavorando sulle forme di narrazione, manipolando l’immagine fissa o in movimento e montando le immagini in libri, giornali, fanzine, tavole, crea una narrazione aperta, che tende spesso stimolare la memoria e a destare l’immaginario.

Nata nel 1988, Martine Dawson vive a Parigi, ma la sua riflessione artistica è continuamente ispirata dai diversi luoghi che attraversa. Pur praticando diverse forme d’arte, il suo lavoro si è finora concentrato sul medium fotografico. Prese in modo spontaneo e quasi di getto, le sue immagini sono all’origine di una riflessione che si sviluppa a partire dall’esperienza personale dell’artista, dalle situazioni e dai personaggi incontrati nel quotidiano. Modellando il processo narrativo e situandosi all’incrocio tra finzione e documentario, l’opera di Martine Dawson desidera porre in dubbio l’idea di verità legata all’immagine.