Questo progetto nasce dal recupero dell’archivio fotografico di Lino Peruzzi, fotografo professionista negli anni 30/40 a Lovere, un piccolo borgo sul Lago d’Iseo in provincia di Bergamo.
Circa duemila negativi che rappresentano uno spaccato sociale e culturale dell’Italia nel periodo tra le due guerre.

Le fotografie sono state ricontestualizzate tramite interventi grafici secondo un’ estetica contemporanea nel tentativo di dar vita a delle immagini nuove che escono dalla connotazione spazio temporale dell’epoca per collocarsi in una dimensione atemporale, da qui il nome “Nuovo”.

Le immagini qui presenti nascono da elaborazioni digitali unite a tecniche di collage analogico, tramite l’uso di carta velina, lucidi e washi tape.

La raccolta si compone di una trentina di piccole fanzine di 6 immagini ciascuna ( e ognuna diversa dalle altre) rilegate a mano , suddivise in “Nuovo” e “Nuovo-close up”.
“Nuovo” raccoglie i collages per intero; mentre il “close-up”
si concentra solo su alcuni dettagli delle fotografie, per me particolarmente evocativi, di gesti e momenti della vita secondo uno sguardo diverso nel tentativo di offrire spunti di riflessione personali.

A queste affiancherei, separatamente, alcuni dei collages originali e alcune cartoline degli stessi.

Lino Peruzzi era mia nonno e questo progetto è il mio omaggio a lui, al suo cuore, al suo occhio e alla sua visione della vita: una continua stupenda trasformazione.

Bio

Marina Conte,
nata nel 1980 a Lovere (BG), dopo gli studi universitari in Comunicazione a Roma, mi sono specilizzata a Londra in graphic design.

Da sempre appassionata di comunicazione visiva dalla grafica alla fotografia, all’arte. In particolare prediligo le tecniche miste in cui vari media confluiscono in un’unica immagine.

Questa è la prima raccolta di miei lavori in un progetto.