Uptown/Downtown è un progetto di street photography bifronte di Federica Danzi e Michele Battilomo. Se downtown indica il centro città, uptown comprende i quartieri periferici e residenziali. I due fotografi indagano nelle metropoli di New York e San Francisco il rapporto dei cittadini con tale realtà duale, frenetica in downtown, desertica in uptown, e dipingono uno scenario in controtendenza rispetto all’atteso American dream. I loro resoconti risultano personali e distinti, un doppio sguardo che disvela la vera essenza urbana americana.

Uptown/Downtown is a duo street photography project by Federica Danzi and Michele Battilomo. If Downtown stands for city centre, Uptown encompasses suburbs and residential areas. It is in the cities of New York and San Francisco where the photographers investigate the relationship between their inhabitants and this dual reality: hectic in downtown, desolate in uptown. They depict a scenario which is in contrast with the so-called American dream. Their visions are personal and different, creating a double point of view which unveils the real American urban core.

Federica Danzi

La storia fotografica, a opera di Federica Danzi, è apprezzabile come un vero e proprio film ciclico che scorre lento, girato nei centri e nei quartieri residenziali di New York e San Francisco, da sempre set cinematografici naturali di molte pellicole. Orfana della frenesia tipica di queste città, ciascuna fotografia rivela una ricerca di dimensioni private e solitarie, urlata in spazi infinitamente vuoti, in angoli cittadini poco frequentati, anche qualora si tratti di Wall Street, dinnanzi alle architetture sempre imponenti, ma a-vitali, che caratterizzano il paesaggio americano.
Gli individui compaiono centellinati, di spalle (o meglio, di nuca), isolati, e l’obiettivo spesso li esclude, nega la folla, per favorire il dettaglio e per raggiungere una tranquillità visiva. Federica Danzi ha vissuto tra di loro, tra quelle sagome, in modo discreto, impercettibile, e trasmette nei suoi scatti una dimensione solitaria, ridotta, intima, ma soprattutto sua.

The photographic history by Federica Danzi is valuable as a real cyclical movie, running slowly, filmed in the natural film sets of the central and residential areas of New York and San Francisco. Each photograph is deprived of the distinctive frenzy of these cities, revealing a search for a private and lonely dimension, emphasized by extremely empty spaces, desolate city corners; even in Wall Street, before the majestic, yet lifeless architectures defining the American landscape. People appear from behind. They are isolated. The lens keeps them out. It rejects the crowd, preferring the detail and achieving a visual calmness.
Federica Danzi lived among her subjects, among that silhouettes, in a gentle and delicate way. Her work conveys a simple, lonely, and intimate dimension, which is, above all, her own dimension.

Michele Battilomo

Il racconto di Michele Battilomo è reiterato in coppie di fotografie, che consacrano un ridimensionamento del sogno americano, palpabile sia in centro sia fuori le città di New York e San Francisco. Benessere e speranza hanno preso il largo dalla West Coast, hanno sorvolato lo skyline delle città, per lasciarsi alle spalle strade pressoché vuote e quartieri immersi nella desolazione. L’obiettivo percepisce in modo sensibile i disagi sociali di un mondo post-apocalittico, che sembra tanto distante dalle promesse di riscatto di cui gli Stati Uniti si sono sempre fatti garanti dinnanzi ai suoi abitanti e, perfino, ai suoi visitatori occasionali. Michele Battilomo si immerge nella vita dei cittadini americani e spesso li coglie di sorpresa, li stizzisce, li diverte, li distrae dalla routine, ma soprattutto li rende protagonisti del loro mondo contraddittorio e disperato.

The story of Michele Battilomo is structured in pairs of photographs aiming to downsize the American dream, which is appreciable both in the city centre and in the suburbs of New York and San Francisco. Wealth and hope sailed away from the West Coast, flew over the skyline of the cities, leaving behind almost empty streets and neighbourhoods in bleakness.
The lens remarkably detects the social difficulties of a post-apocalyptic world, which seems to be far from the promise of redemption always endorsed by Unites States for both its citizens and its occasional visitors.
Michele Battilomo loses himself in the life of the American people. He often catches them off guard, annoys them, tickle them, distract them from the daily grind, but above all he makes them the key players of their conflicting and hopeless world.

Duet Project nasce nel 2017 dalla fusione delle visioni fotografiche di Michele Battilomo e Federica Danzi. Manifesto del loro progetto fotografico è la comune passione per l’estetica dell’immagine, che suggerisce continue interpretazioni, suggestioni, rimandi. Michele Battilomo e Federica Danzi decidono di coniugare Duet Project al viaggio, realizzando una Fanzine autoprodotta, Uptown/Downtown, per condividere e raccontare le loro esperienze attraverso scatti tangibili, da sfogliare e indagare attentamente.

Duet Project was born in 2017 from the combination of Michele Battilomo and Federica Danzi’s photographic visions. Their common passion for the aesthetics of image is the essence of their photographic project, conveying many interpretations, suggestions, and connections. Michele Battilomo and Federica Danzi decided to combine Duet Project with travel, giving life to and self-publishing the fanzine Uptown/Downtown, in order to share and describe their experience with tangible photographs, which can be browsed through and observed carefully.