I temi dell’emigrazione e dell’identità definiscono – inevitabilmente – il centro di gravità delle analisi sul mondo contemporaneo. La fotografia non sfugge a questa urgenza e propone, con maggior insistenza, progetti e produzioni incentrati su questi argomenti.

Girando tra i banchetti del Gazebook Souk ho pescato due belle fanzine che si somigliano (o forse è più giusto dire che si specchiano), trattando, con una cifra stilistica molto diversa, il senso di straniamento del dover lasciare la propria terra.

In “Immigration Violence de l’àme” la fotografa Camille Carbonaro riparte dal 1918, anno in cui la bisnonna lascia l’Italia per Marsiglia, unendosi al flusso migratorio che fece della città portuale un avamposto delle comunità italiane all’estero.

Il clima delle fotografie di Camille è pacato e sospeso. Aleggia in tutto il lavoro un sentimento di “non appartenenza” (esplicitamente dichiarato nel breve testo che introduce la fanzine).

“… Ses enfants ne sont plus que Français. Nous ne sommes plus que Français. L’intégration me laisse un gout amer.”

Su alcune foto l’autrice è intervenuta ricamando dei fili, come a volere ristabilire una trama di relazione tra lei e la sue origini.

In un’altra pagina è inserita una velina, con un testo scritto a mano, che si sovrappone ad una foto originale d’epoca e ad un ritratto (si tratta della fotografa Alisa Resnik, qui in funzione di soggetto ).

Il progetto di Camille Carbonaro è stato sviluppato durante una residenza d’artista presso la galleria Fotofabrik di Berlino. E’ datato 2017 ed esce per Macaroni Book, piccola etichetta indipendente fondata e condotta dalla stessa Camille.

La seconda fanzine della quale voglio parlare è “Νόστοι” (ritorni) di Giuseppe Scafidi e Maria Bauer. Il “Νόστοι” è un poema epico che narra del ritorno a casa degli eroi Greci dopo la distruzione di Troia.

In questo caso l’immaginario dei due giovani fotografi ci porta in una Sicilia mai vista: scura, selvaggia, dura. Scompare l’immagine stereotipata dell’isola immersa nel sole e nel tepore, per lasciare spazio ad una terra cruda e brutale.

Un bianconero dai forti contrasti che trasmette con grande efficacia il conflitto tra la necessità di partire e quella di rimanere.

“This photozine talks about the difficulty in leaving, the difficulty of coming back.”

Per quanto il lavoro sia stato fatto a quattro mani, la visione mantiene un sguardo coerente di grande piglio emotivo con richiami evidenti alla fotografia più viscerale di scuola Ackerman, Petersen, Sobol.

In coda alla fanzine, ad accompagnare le immagini, un testo estratto dall’Odissea rafforza l’idea di fondo della narrazione, riportando il tema del ritorno al cuore del racconto.

 

LINKOGRAFIA

* Camille Carbonaro
* Eat My Paper
* Macaroni Book
* Giuseppe Scafidi
* Maria Bauer


di Paolo Cardinali