Riflessioni in forma di immagini dei ragazzi dell’Istituto penale minorile di Quartucciu

Fotografie di
Ahmad, Ashraf, Hissin, Lallaouche, Sonko, Paolo, Alessandro, Manuel

Le fotografie in mostra nascono dall’incontro fra i minori detenuti nell’Istituto Penale di Quartucciu e il fotografo Dario Coletti.

Un laboratorio in cui la macchina fotografica diventa uno strumento di riflessione. Un punto iniziale da cui partire per rappresentare lo spazio chiuso in cui vivono.

DALL’INTERNO è frutto del Laboratorio Fuoriluogo, promosso dall’Associazione Culturale Malik, con il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e Architettura di Cagliari e il Centro di Giustizia Minorile della Sardegna, svolto nell’ambito del progetto “I libri aiutano a leggere il mondo – VIII edizione – Il gioco delle regole”.

Curatela mostra
Sara Palmieri

Produzione
Funzilla Fest

In collaborazione con


DALL’INTERNO
Riflessioni in forma di immagini dei ragazzi dell’Istituto penale minorile di Quartucciu

Fotografie di
Ahmad, Ashraf, Hissin, Lallaouche, Sonko, Paolo, Alessandro, Manuel

Direzione didattica
Dario Coletti

Quartucciu, ideato per essere un carcere di massima sicurezza, è stato trasformato, nel dicembre 1983, in un Istituto Penale per i Minorenni (IPM), che fino a quel momento venivano reclusi in un braccio del (ex) carcere di Buoncammino a Cagliari. Fu adattato nel giro di pochissimi giorni.

Mantiene le caratteristiche della massima sicurezza, con doppia cancellata che impedisce di vedere all’esterno dalle celle, sebbene il sistema di elettrificazione anti-scavalco del muro perimetrale non sia mai stato attivato.

Nei primi anni ’80 la zona, ora urbanizzata, era campagna aperta, ma ad oggi l’IPM continua a non essere inserito nel sistema di trasporto pubblico.

Al momento quindi operatori, familiari, ragazzi dell’IPM e dell’area penale esterna che si recano al carcere devono utilizzare taxi, macchine private o altri mezzi come motorini o biciclette (poco sicure a causa del traffico e della mancanza di pista ciclabile).

L’istituto, ha un cortile interno con aiuole, prato e alberi. Lo spazio verde per i colloqui con i familiari è dotato di due gazebo e passerella in legno costruiti nel laboratorio di falegnameria. Ci sono ampi spazi sia per i laboratori che per tutte le altre attività (Ciclo-officina, Lavanderia, Giardinaggio, Musica, Murales e Giornalino). La palestra è stata recentemente ristrutturata: è dotata di reti da calcetto (montate), rete da pallavolo e canestri per il basket (smontati e disponibili), panche di legno fatte nel laboratorio di falegnameria e spogliatoi con docce. Campi sportivi esterni: calcetto, calcio a 11, basket/tennis.

Nella palazzina a quattro piani ci sono gli uffici amministrativi, gli uffici degli educatori, la cucina con la mensa e la caserma. La cucina – pulita e ordinata – è unica per utenti e personale: lo stesso cuoco cucina per i ragazzi e per lo staff. Delle aree detentive, una è abbandonata, disattivata per mancanza di fondi dal gennaio 2007.

I detenuti si trovano nella sezione al primo piano: 9 (al momento della visita) in uno stesso braccio. Vi sono tre celle da tre letti, ognuna dotata di ampie finestre e di bagno con doccia, wc, bidet, lavandino e acqua calda. Non ci sono fornelletti dal momento che i ragazzi non sono autorizzati a cucinare nelle celle.

L’arredamento è carente e arrangiato con mobili vecchi. Il riscaldamento non funziona e le celle che danno sulla parete esposta al vento di Maestrale risultano fredde. Una stanza comune è utilizzata come mensa. I giovani adulti hanno una cella autonoma rispetto ai minori, ma durante le attività stanno tutti insieme. Il blindo è chiuso dalle 20 alle 7.30 durante l’inverno, e dalle 23 alle 7.30 durante l’estate.