BREAKING GLASS

Questa serie indaga sui confini impercettibili, ma pur sempre esistenti, e sulla loro rottura.

Partendo dall’assunto che la fluidità sessuale, un po’ come il Principio di Indeterminazione di Heisenberg, è essere consapevoli dell’incertezza, ho cercato di creare un parallelo tra edifici e corpi umani per tentare di comunicare il disagio dell’incontro-scontro tra Cultura e Natura.

La scelta di rappresentare costruzioni asettiche ed alienanti, luoghi disturbanti nella loro praticità e modernità parte dall’idea che nel Cinema Espressionista tedesco le scenografie hanno un ruolo cruciale, ovvero quello di ‘’recitare’’, mentre gli attori rivestono il compito di meri elementi visivi. Da una parte abbiamo degli edifici che rappresentano ciò che abbiamo costruito, il pensiero ereditato, e parallelamente compaiono frammenti di corpi la cui riconoscibilità è volutamente negata proprio per rimarcare il rifiuto di una definizione, di una identità univoca.

L’evoluzione delle pieghe di un foglio stropicciato più e più volte come metafora della manipolazione, del subire, troppo spesso, supinamente la nostra Cultura.

IL RUMORE DELLA POLVERE

Il 18 gennaio 2017 un forte terremoto ha colpito il centro Italia in concomitanza con un’ondata di freddo che ha interessato l’Appennino Centrale; a Rigopiano, una località nel comune di Farindola, una valanga ha investito un albergo causando 29 vittime.

Questo è un racconto su ciò che rimane: poche case, troppi cantieri e le persone anziane con i loro fantasmi, quelli di ieri, coloro che non ci sono più ma appartengono comunque a questi luoghi, e quelli di oggi, i giovani, che invece non hanno molta altra scelta se non quella di andare via.

Il terremoto rimane dentro l’anima.

 

BIO

Chieti, 1991. Benedetta Sanrocco studia Lettere Moderne. Il suo rapporto con l’Arte inizia presto, frequenta una scuola di danza dove ha modo di sperimentare diversi generi e di confrontarsi con Maestri Internazionali. Con l’avvento degli smartphone inizia a dilettarsi con le prime fotografie, si appassiona e decide di seguire più corsi per apprendere le tecniche e le possibilità artistiche, nel 2018 frequenta il Master in progetto Fotografico con Michele Palazzi presso la scuola Meshroom di Pescara. Benedetta vive la fotografia come ricerca; in particolar modo è interessata all’analisi dell’identità intesa come un concetto complesso e polimorfo. Nel gennaio 2019 riceve la menzione d’Onore al concorso Camera Work- ‘’SLOW PHOTO. Le possibilità del quotidiano’’.